DOJ lancia un'ampia rassegna antitrust di Big Tech

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti (DoJ) ha avviato un'ampia revisione antitrust per verificare se Apple, Google, Amazon, Facebook e altre società tecnologiche stanno soffocando illegalmente la concorrenza.

Il capo dell'antitrust del Dipartimento di Giustizia Makan Delrahim ha dichiarato in una dichiarazione:

Senza la disciplina di una significativa concorrenza basata sul mercato, le piattaforme digitali possono agire in modi che non rispondono alle esigenze dei consumatori. La revisione antitrust del dipartimento esplorerà questi importanti problemi.

Si concentrerà in particolare sulle pratiche delle piattaforme online che dominano la ricerca su Internet (Google), i social media (Facebook) e i servizi al dettaglio (Amazon), ha affermato DoJ. Il dipartimento ha anche giurisdizione su Apple per sospette tattiche di monopolizzazione. DoJ non ha ancora definito obiettivi finali per la revisione della Big Tech. Per ora, il governo è impaziente di sapere se le principali aziende tecnologiche stanno soffocando la concorrenza con le loro piattaforme software.

L'indagine potrebbe portare a ulteriori indagini sulla condotta specifica dell'azienda, ha riferito il Wall Street Journal stamattina.

La nuova inchiesta antitrust condotta dal procuratore generale William Barr potrebbe aumentare le già considerevoli pressioni normative cui devono far fronte le principali società tecnologiche statunitensi. La revisione è progettata per andare oltre i recenti piani di controllo del settore tecnologico realizzati dal dipartimento e dalla Federal Trade Commission (FTC).

Le due agenzie, che condividono l'autorità antitrust, negli ultimi mesi hanno scoperto quale di loro avrebbe preso l'iniziativa per esplorare diverse questioni che coinvolgono i quattro grandi giganti della tecnologia. Tali accordi sul tappeto erboso hanno suscitato scalpore nel settore tecnologico e hanno scosso gli investitori. Ora, la nuova revisione del Dipartimento di Giustizia potrebbe amplificare il rischio, perché alcune di quelle aziende potrebbero affrontare richieste antitrust sia dal Dipartimento di Giustizia che dall'FTC.

DoJ si preoccupa che questi giganti della tecnologia si espandano in ulteriori business e sfruttino il cosiddetto effetto di rete, rendendo praticamente impossibile per i nuovi arrivati ​​competere su un terreno equo.

Si ritiene inoltre che Zio Sam stia indagando su Google per sospette pratiche di monopolizzazione.

Apple, ovviamente, è stata sottoposta a critiche da parte di critici che hanno contestato la commissione del 15-30 percento che l'azienda applica alle vendite e agli abbonamenti delle app. Spotify, ad esempio, a marzo ha presentato un reclamo antitrust contro Apple con il cane da guardia europeo della concorrenza, prendendo di mira il modello di business dell'App Store.

Finora, Apple ha negato qualsiasi illecito.

Allo stesso modo, l'Autorità olandese per i consumatori e i mercati ad aprile ha lanciato un'indagine sul fatto che il produttore di iPhone stia offrendo alle proprie app un trattamento preferenziale, cosa che anche una recente indagine del Wall Street Journal ha affermato.